Il giorno della Pachamama

pacha 3La Pachamama è la dea suprema venerata dagli Inca e da altri popoli andini.  E’ considerata la madre che genera la vita, che nutre e protegge. Il termine Pachamama è comunemente tradotto come “Madre Terra”, seppure il termine “Pacha” nel suo significato arcaico si riferirebbe anche all’universo e al tempo.

Sebbene la Pachamama possa in un certo senso essere considerata una dea, lei però non è una divinità lontana e invisibile. Secondo la visione andina, lei è la terra stessa, è intorno a tutti, la si può toccare e osservare. È lo spazio che accoglie la vita e che dà la vita.

Il giorno della Pachamama si celebra con un rito specifico nelle comunità andine il primo di agosto di ogni anno e i festeggiamenti solitamente proseguono per tutto il mese. I partecipanti al rito eseguono un pago a la tierra, e cioè scavano una grande buca nella terra, all’interno della quale ripongono cibo e pietanze cucinate appositamente per l’occasione. Il senso del rito è quello di restituire alla terra quello che ha donato nei raccolti dell’anno trascoro e nutrirla affinché possa dare buoni raccolti anche l’anno seguente. Infine la buca viene ricoperta di terra e sopra di essa, ogni partecipante sistema una pietra. Il risultato sarà una montagnola di pietre chiamata apachete.

Il rito presenta in realtà alcune leggere varianti a seconda dei gruppi e delle zone. Ad ogni modo, dopo aver scavato la buca, è tradizione che i partecipanti ripongano all’interno anche foglie di coca e versino vino, chicha o alcol. Una volta ricoperta la buca, per completare la cerimonia, i presenti si prendono per mano al fine di esprimere lo spirito di fratellanza che regna e danzano al suono del flauto, cantando.

Stefano Lioni